Pubblichiamo qui l’articolo e le foto di Francesca Rana sulla proiezione alla Torre dell’Orologio del 4 gennaio scorso.
Ringraziando l’autrice, vogliamo ringraziare anche tutti gli spettatori che ci hanno “obbligato” a proiettare Taranto in pellicola quattro volte consecutive e aiutato a riportare Piazza Fontana al centro della vita sociale e culturale tarantina!

E la Torre dell’Orologio di Taranto riesce pure a proiettare il documentario “Taranto in pellicola”! Volere e potere!

Onesto, come si suol dire, poteva sembrare tranquillamente un servizio de “La Valigia dei Sogni”, un programma con Simone Annicchiarico, su La7, in giro tra i set e le location del cinema italiano. Il progetto, “Taranto in pellicola” probabilmente si ispira a quel filone di programmi d’autore, visione obbligata di chi vuole cimentarsi nel racconto dei film attraverso i luoghi. Ed il primo risultato ha un suo fascino. Dopo alcune anticipazioni nei mesi scorsi, la vera e propria anteprima del documentario di circa 30 minuti è stata presentata e proiettata il 4 gennaio 2013, in un bene culturale non proprio nato con la vocazione della sala cinematrografica, “La Torre dell’Orologio”, in Piazza Fontana, in città vecchia a Taranto.

In un modo o nell’altro, i ragazzi de “Le Sciaje”, ai quali è affidata l’esposizione permanente sulla cultura del mare, e di “Cinerapsodi”, promotori del documentario, si sono organizzati, proponendo più turni di proiezione al primo piano. Tra gli spettatori c’era chi addirittura non sapeva del livello e della verietà di film e fiction d’autore girati a Taranto, con Taranto protagonista o Taranto usata come sceneggiatura naturale dotata di una luce affascinante e contrasti tra zone urbane, due mari, vegetazione, ed, ohime, industrie, in grado di catturare l’attenzione dei registi. Il documentario si svolge con una specie di Cicerone in bicicletta, alla ricerca dei luoghi dei film. Nel montaggio, ci sono interventi di critici, attori, registi.

Così avevano rilanciato, gli organizzatori, l’evento, su Facebook: “Realizzato dall’Associazione Culturale Cinerapsodi, offre un’immagine complessa della città, fonte di ispirazione per molti registi, da Roberto Rossellini con “La Nave Bianca” (1946) a Pierpaolo Pasolini con “Il Vangelo secondo Matteo” (1964), da Lina Wertmüller con “Io speriamo che me la cavo” (1992) a Edoardo Winspeare con “Il Miracolo” (2003). Occhi attenti che permettono di riscoprire un territorio saturo di contrasti, il rapporto con il mare e quello con l’industria, l’antico e il moderno, i paesaggi naturali e luci e ombre dell’umanità che lo abita. Un percorso urbano cinematografico, della durata di 29 minuti, arricchito dagli interventi del critico cinematografico Massimo Causo, del regista Edoardo Winspeare, degli attori tarantini Michele Riondino, Anna Ferruzzo e Giulio Beranek e dalle musiche di Josh Woodward”.

Sono intervenute diverse persone e così non è rimasto altro che aumentare le proiezioni ad oltranza. Con somma felicità di Giovanna Lamura, Luigi Ferrucci, Giulio Farella e l’onnipresente Angelo Cannata quando c’è di mezzo la “Torre dell’Orologio”.

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