Accordo di programma sul modello Genova con lo stop alle fonti inquinanti o chiusura definitiva dello stabilimento siderurgico: è la posizione che esprimono in una nota congiunta, dopo un incontro sulla vicenda ex Ilva che si è svolto al Municipio di Taranto, il sindaco Rinaldo Melucci, i deputati del M5S Giovanni Vianello, Alessandra Ermellino, Giampaolo Cassese e Rosalba De Giorgi, il deputato del Pd Ubaldo Pagano e l’europarlamentare del M5S Rosa D’Amato. “Il tavolo – viene spiegato – ritiene ormai che l’unica linea possibile per il bene di Taranto sia quella che conduce ad un accordo di programma come quello adottato a Genova, che non prescinda dalla Valutazione dell’impatto sanitario preventiva”. “C’è una visione condivisa – si evidenzia – sullo stop alle fonti inquinanti, sulle risorse da garantire alle bonifiche dell’area ionica, alla riqualificazione dei lavoratori e al redigendo DL Taranto”.

ArcelorMittal: M5s, chiudere anche a Taranto area a caldo =
– Taranto, 2 mar. – Chiusura progressiva dell’area a caldo del siderurgico ex Ilva, ora ArcelorMittal, cosi’ come fatto gia’ a Genova anni addietro, e potenziamento dell’area a freddo. A due giorni dalla firma dell’accordo che modifica il contratto di acquisto tra Ilva in amministrazione straordinaria e ArcelorMittal, firma prevista per mercoledi’ a Milano, i parlamentari Cinque Stelle che hanno oggi partecipato all’incontro col sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, rilanciano la loro linea. Contraria all’accordo, per come e’ stato impostato, che Ilva e ArcelorMittal stanno invece per firmare anche con la regia del Governo. Accordo che prevede il mantenimento dell’area a caldo, il rifacimento dell’altoforno 5, l’impegno di Ilva e di ArcelorMittal a farsi carico, in un misura del 50 per cento ciascuno, dei costi di adeguamento degli altiforni 1, 2 e 4 e la costruzione di un nuovo forno elettrico.

ArcelorMittal: M5s, chiudere anche a Taranto area a caldo – Taranto, 2 mar. – In una nota congiunta, l’eurodeputata Rosa D’Amato e i parlamentari nazionali Rosalba De Giorgi, Alessandra Ermellino, Giampaolo Cassese e Giovanni Vianello, affermano che “si propone la chiusura delle fonti inquinanti previo accordo di programma sul modello genovese con l’intento di pianificare la chiusura dell’area a caldo”. Conseguentemente si chiede ” il rafforzamento dell’area a freddo con mantenimento dei livelli reddituali dei lavoratori in esubero tramite il reimpiego per le bonifiche, lavori di pubblica utilita’, nuove opportunita’ lavorative e buonuscita”. Per i parlamentari M5s, “occorre una Valutazione del Danno Sanitario preventiva realizzata in base alle linee guida Vis. Ovviamente – affermano – non accetteremo nessun nuovo decreto Salva Ilva”. “Su Taranto – concludono i parlamentari M5s -, oltre alle singole proposte che abbiamo gia’ rappresentato al Governo non solo nell’ambito del Cantiere Taranto, ribadiamo l’importanza di proseguire sulla linea della riconversione economica grazie agli stimoli e all’impegno di un commissario straordinario che sia in grado di realizzare una pianificazione e quindi un cronoprogramma di breve, medio e lungo termine, il quale, altresi’, possa reperire risorse attingendo a fondi in ambito Mef e ministero per il Sud. Inoltre – concludono i parlamentari – il Fondo di transizione equa”, il riferimento e’ alle nuove risorse europee, “non dovra’ essere usato per salvare l’Ilva ma per sostenere un processo di cambiamento socio-economico a lungo termine”. “Intendiamo ribadire le nostre proposte anche come esempio di chiarezza nei confronti di tutti gli interlocutori coinvolti, a cominciare dal nostro gruppo parlamentare” dicono gli esponenti M5s. “Taranto vuole essere trattata come e’ stata trattata Genova nel 1999, ovvero la graduale chiusura dell’area a caldo, ma questo l’abbiamo sempre detto”ha detto Vianello. 

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Sindaco di Taranto, corda spezzata, no passi indietro

(AGI) – Taranto, 2 mar. –
“La corda si e’ ormai spezzata e non si torna piu’ indietro”.
Lo ha detto oggi il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, dopo l’incontro con i parlamentari del territorio sulla vicenda ex Ilva, ArcelorMittal.
“O chiudiamo le fonti inquinanti, o andiamo verso un accordo di programma come quello di Genova”, dove l’area a caldo del siderurgico e’ stata gia’ chiusa da tempo, “e quindi la Valutazione del danno sanitario diventa prioritaria per ogni tipo di accordo e di
investimento, di transizione, o semplicemente si chiude, lo ripeto, si chiude” ha esclamato Melucci scandendo anche i termini perche’ fossero piu’ chiari meglio percepiti.

“Dobbiamo pensare a come mettere in sicurezza i lavoratori, le bonifiche, le risorse del Cantiere Taranto, ma indietro non si torna.
D’ora in avanti bisognera’ fare i conti con questa impostazione del territorio che e’ largamente sentita e non abbiamo piu’ intenzione di accordi al ribasso” ha sostenuto ancora il sindaco di Taranto.
“Se le carte dovessero confermare quello che e’ stato anticipato – ha detto ancora il sindaco riferendosi ai
contenuti dell’intesa che Ilva ed ArcelorMittal dovrebbero firmare mercoledi’ dopo quasi due mesi di trattativa -, noi siamo insoddisfatti e rivendichiamo queste scelte per Taranto”.