L’Associazione Centro Studi Documentazione e Ricerca Le SCIAJE esprime sdegno e rabbia per l’ennesimo crollo in Città Vecchia. Un intero stabile di Via Garibaldi, adiacente alla chiesa di San Giuseppe, è andato perduto per sempre. Faceva parte del Pittaggio Ponte, che assieme al Torrepenna, caduto vittima nel ’34 del piccone fascista, costituiva lo storico affaccio su Mar Piccolo e la secolare casa dei pescatori tarantini.
Non basta il maltempo, però, a giustificare questa ulteriore devastazione: le colpe reali vanno attribuite all’abbandono ed all’incuria in cui l’intera città, il suo patrimonio storico e naturale sono stati lasciati colpevolmente sprofondare. Noi continueremo ad operare con coscienza, consapevolezza per mantere salde le nostre radici, la Città Vecchia e i Due Mari, scelleratamente sostituite da una becera cultura del profitto industriale a vantaggio di pochi ed a danno di tutti.

Chiediamo ancora alla cittadinanza di unirsi per salvare Taranto, il suo Ambiente, la sua Storia.

 

UPDATE: riportiamo di seguito altri interventi dalla città sul crollo avvenuto

 

COMUNICATO STAMPA DEL COMITATO PER TARANTO

di Comitato per Taranto

Taranto – ore 15.30
Mentre scriviamo la tromba d’aria, come un segno divino, ha già seminato distruzione nel porto e all’Ilva e la città è scossa da raffiche di vento spaventose.
Mentre scriviamo un ennesimo pezzo di storia della città sta per andarsene per sempre sotto quelle stesse raffiche di vento.
In Città Vecchia, accanto alla chiesa di San Giuseppe, al centro della marina, sta crollando il primo blocco di case del pittaggio Ponte, quello che da inizio al fronte di case a schiera sul mare che cinge via Garibaldi. Impostato sull’impianto bizantino e poi ridefinito nel Cinquecento, questo, nel corso dei mille anni della sua storia, era in parte sopravvissuto alle demolizioni fasciste e a quelle del risanamento. I sui peggiori nemici sono stati l’incuria e l’abbandono, figli della cronica mancanza di storia e di cultura di questa città e della sua amministrazione.
Già da decenni, quel lotto faceva da quinta allo squallore terremotato della via di Mezzo resa inaccessibile dalla rovina di tutti gli edifici in affaccio. Un vero emblema dell’ignoranza e dell’inadeguatezza di chi ha governato la città negli ultimi cinquant’anni. Da decenni minacciava di cadere e per decenni lo hanno fatto degradare trave dopo trave, pietra dopo pietra. Da qualche mese era stato recintato in malo modo, soffocando le attività commerciali della zona e perfino le processioni.
La proprietà era mista, privata e comunale. Ma la volontà di intervenire non ha mai sfiorato nessuna delle due parti. I soldi pubblici in Città Vecchia spuntano quando si devono realizzare inutili scempi come l’insensato ospedale delle tartarughe: oltre due milioni e mezzo di euro per un futuro edificio vuoto!
Ora siamo sotto quell’antico palazzo, che ha ancora i segni delle età d’oro di questa città, nello stemma sul fronte, nella sua forma e misura che sono quanto resta in tutta Italia di un’esperienza urbanistica unica e apprezzata. Contiamo i minuti prima del crollo.
Resterà un altro buco per decenni e migliaia di foto che scatteranno quei pochi turisti malcapitati. A chi le saprà leggere, racconteranno in tutto il mondo la vera piaga di questa città: la sua sudditanza verso l’esterno, il suo svendersi per pochi denari, l’ottusità colpevole e vigliacca.
Addio piccola parte di Taranto. Come le altre, la tua scomparsa non basterà a riempire di serietà il vuoto di idee e la corruzione che ti hanno condannata. Nessuno di chi deve si sentirà in colpa.
Post scriptum: Il coro dei comunicati ha riempito l’etere web e qualche pagina di giornale il giorno dopo il crollo.
Una cosa però il Comitato per Taranto vuole sottolineare: questo crollo parziale non deve essere l’occasione per aprire alla banda dei palazzinari che preme e spesso impera sulle decisioni dell’amministrazione un altro lotto di conquista con affaccio sul mare! Il fronte cinquecentesto e la forma stessa del lotto sono ASSOLUTAMENTE da consolidare e preservare sia per il loro valore insostituibile nel paesaggio urbano e nello skyline della marina, sia per fugare ogni velleità di sostituzione affidata ai soliti “amici” ingegneri o parenti dell’ultim’ora (chi ha orecchie per intendere intenda) che costituisca precedente per ulteriori scempi nelle aree pericolanti.
Esiste ancora una Soprintendenza per i beni Architettonici Paesaggistici ecc… o è andata a contare le tartarughe virtuali da ricoverare?

COMUNICATO STAMPA DEL COMITATO PROMOTORE RIGENERIAMO PIAZZETTA VICO VIA NUOVA

di Comitato promotore rigeneriamo piazzetta Vico via Nuova

Crollo Palazzina Via Garibaldi con Piazzetta Vico Via Nuova.
Giovedì 29 novembre piazzetta Vico Via Nuova si presenta ai cittadini e agli abitanti, distrutta e sventrata, pietre e calcinacci disseminati lungo il selciato, transenne che impediscono l’accesso al piccolo passaggio che era ancora, prima del crollo, fruibile al transito delle persone e divieti che indicano il rischio di un possibile nuovo crollo lungo la scalinata della Via Nuova da cui si arriva in via Duomo.
Venerdì 2 novembre abbiamo avviato la raccolta firme, in calce alla petizione popolare, al fine di sollecitare il Comune di Taranto ad affrontare e risolvere lo stato di degrado fisico riguardante piazzetta Vico Via Nuova e ad intervenire per riqualificarla.  Chiedevamo, con il sostegno di 300 persone, di ristrutturare il Palazzo che si presentava gonfio all’esterno e sventrato al suo interno, intervenendo sulla proprietà privata – responsabile principale del degrado architettonico – al fine di riqualificare la struttura, qualora fosse economicamente sostenibile, e, in caso contrario, di procedere all’abbattimento, restituendo l’area pubblica ai cittadini. Il Sindaco era a conoscenza del nostro obiettivo e, soprattutto, era consapevole del problema in atto. Il tornado che si è abbattuto sulla comunità di Statte e sulla città di Taranto, provocando feriti, un disperso e tanta devastazione, in questo specifico ed unico caso, ha accelerato quanto sarebbe accaduto comunque con l’arrivo delle piogge che cadranno copiose nel tempo prossimo: i segnali del possibile crollo erano evidenti ad occhio nudo
Ora non è più il tempo delle parole. L’unico fatto che resta da compiere è risolvere il problema. Crediamo necessario ripulire l’area e provvedere all’abbattimento di quel che resta di un pezzo di storia che, come altri, va via per l’incuria pubblica e l’inciviltà privata. Per il resto occorre che facciate fagotto quanto prima possibile!
Il Comitato promotore rigeneriamo Piazzetta Vico Via Nuova.

Tags: , , , , , , , ,