Lo scorso venerdì 24 febbraio all’interno della suggestiva sede universitaria ionica dell’ex Convento di San Francesco, nel cuore dela Città Vecchia di Taranto, s’è svolta una giornata di seminari con contenuti di altissimo livello scientifico, tecnico e culturale inerenti l’ambiente marino e le attività umane ad esso connesse (le cui sintesi in pdf possono essere scaricate QUI). La giornata di incontri ha avuto come principale obiettivo la formazione degli studenti iscritti all’ateneo tarantino, al fine di sedimentare nuovamente l’idea del mare come patrimonio inscindibile dalla vita sociale, produttiva ed economica di Taranto, da considerare come volano di crescita futura attraverso lo sviluppo di attività produttive e turistiche che si integrino con un innovativo approccio indirizzato verso la tutela e la sostenibilità.

L’incontro è stato promosso dalla collaborazione tra l’Associazione Centro Studi Documentazione e Ricerca Le Sciaje – vincitrice del concorso regionale “Principi Attivi 2010” – e il sindacato studentesco Link Taranto.

La giornata è stata senza dubbio un successo: i partecipanti, nella sala gremita, hanno potuto acquisire informazioni e nozioni, fornite da eminenti personalità scientifiche provenienti da enti universitari, di ricerca e rappresentanti di associazioni di categoria, mirate a coniugare la descrizione di esperienze di corretta gestione delle attività costiere in Puglia, come le Aree Marine Protette, con l’analisi delle prospettive per il futuro del Mar Piccolo e di attività storiche per la nostra città come la molluschicoltura. Ovvero, sono stati forniti sia ai futuri giuristi che ai futuri scienziati elementi di conoscenza degli strumenti tecnico-giuridici ed ecologici necessari per pianificare una fruizione sostenibile degli ambienti costieri.

La grande partecipazione all’evento permette di trarre due conclusioni. La prima, di ordine accademico, è che la caratterizzazione delle facoltà tarantine non può prescidere da elementi di formazione riguardanti la vita produttiva ed ambientale della risorsa-mare a Taranto. La seconda, più generale, è che la città sente l’esigenza di tornare a parlare di programmazione partecipata e corretta gestione del patrimonio storico-naturalistico locale, con un’ideale integrazione dell’area urbana con i suoi Due Mari che sia totalmente improntata alla sostenibilità ed al recupero e valorizzazione di attività tradizionali, da considerare patrimonio culturale comune.

Sicuramente questa collaborazione fruttuosa porterà nuove giornate di approfondimento nella città di Taranto, per cui si invita a seguire le future attività collegandosi ai siti www.lesciaje.it e www.linktaranto.it.

 

Ai partecipanti ai seminari, inoltre, è stata data copia della seguente lettera, scritta dal nostro socio onorario Cataldo Portacci:

SVILUPPO ECOCOMPATIBILE DELLA CITTA’ DI TARANTO E IL RECUPERO AMBIENTALE E PRODUTTIVO DEL MAR PICCOLO

L’Associazione “Le Sciaje” svolge da circa un anno un ruolo propulsivo per il recupero della memoria marinara della Città di Taranto. Ai soci fondatori dell’Associazione va manifestato un particolare plauso per lo spessore delle iniziative approntate che sono di alto livello culturale. Tra gli obiettivi raggiunti nel breve periodo di attività de “Le Sciaje” possiamo annoverare il contributo al recupero funzionale della Torre dell’Orologio.

Mi pregio di essere socio onorario di Questa Associazione, stimolato a contribuire in questo percorso virtuoso per donare il modesto patrimonio di esperienza di vita vissuta in tanti anni nella marineria ionica.

“A Lezione di Mare” è tra le ultime iniziative in ordine di tempo dell’Associazione. “C.S.D.R. Le Sciaje” che intende, in tal senso, contribuire al dibattito con una giornata di studi che porti contenuti di altissimo livello e attualità. La prima lezione del 24 febbraio 2012 si vanta di essere ospitata nella rinata ex Caserma Rossarol, sede dell’Università e del nascente Polo Scientifico e Tecnologico Magna Grecia.

Il modello di sviluppo industriale della Città di Taranto ha mostrato negli ultimi anni tutti i suoi limiti: l’impossibilità di molti imprenditori mitilicoli e agricoli di poter condurre le loro attività è un segnale grave ed epocale. L’avvelenamento degli allevamenti del Primo Seno del Mar Piccolo, dovuta alla presenza di sostanze tossiche utilizzate per decenni dalle industrie circostanti, ha costretto molti mitilicoltori ad avviare il trasferimento delle attività presso il Mar Grande. Una soluzione che non può che essere transitoria, in quanto il Mar Piccolo di Taranto per la sua storia e per le sue potenzialità produttive, radicate e sviluppate in due millenni di storia, deve ritornare ad essere il centro propulsivo della molluschicoltura regionale e nazionale. I problemi che bisogna affrontare sono di difficile soluzione, non impossibile, dato che eminenti studiosi hanno prospettato diverse proposte di recupero realizzabili nel tempo. Si ricordi, ad esempio, il Convegno di studio “Il recupero ambientale e produttivo del Mar Piccolo” tenuto dall’Istituto per l’Ambiente Marino Costiero (CNR-­‐IAMC, UOS Taranto), in collaborazione con il Comune di Taranto, il 17 novembre 2011.

“A Lezione di Mare” può essere, quindi, un ulteriore contributo per dibattere ed elaborare un progetto utile, condiviso e risolutivo. Le proposte presentate nel corso degli anni deve concludersi in un percorso virtuoso in tempi strettamente tecnici al fine di non imboccare la “strada del non ritorno” della scomparsa delle enormi ricchezze naturali del Mar Piccolo. Il recupero ambientale e produttivo del Bacino Bimare è la premessa ineludibile per avviare un nuovo modello di sviluppo della Città, che deve basarsi sulla sua identità storica marinara più intima e radicata. Spetta adesso alle istituzioni democratiche, Comune e Provincia di Taranto e Regione Puglia, attivare con la necessaria solerzia tutte le iniziative per il recupero ambientale del nostro Patrimonio Mare.

Il problema del risanamento ambientale e produttivo del Mar Piccolo non può essere affrontato come una costola staccata dallo sviluppo della Città, ma integrato come parte importante dell’intero territorio tarantino. Il Centro Storico deve assolvere al ruolo “naturale” di centro direzionale della pesca e delle attività turistiche e diportistiche. Non possiamo, non vogliamo che la Città Vecchia sia solo un monumento antico da ammirare in eventi dell’anno; per questo occorre l’impegno di tutti i cataldiani e cittadini a contribuire in maniera fattiva allo sviluppo ecocompatibile della Città di Taranto.

Buon Lavoro Associazione “Le Sciaje”!

Cataldo PORTACCI

Maestro d’Ascia e socio onorario dell’Associazione Le Sciaje