Pubblichiamo l’intervento completo del presidente de Le Sciaje, Angelo Cannata:

Dimostrare meraviglia di fronte agli atti vandalici avvenuti nei giorni scorsi in Città Vecchia è un atteggiamento che una comunità responsabile dovrebbe evitare di avere. C’era da aspettarselo che le ringhiere dei palazzi sulla via Duomo avrebbero fatto la stessa fine dei tanti edifici abbandonati e dimenticati nei vicoli interdetti e murati. Si pensava che negli ultimi tempi qualcosa stesse cambiando ma ciò non è stato: al di là di episodici interventi di personalità istituzionali regionali e nazionali si continua a rimanere silenti e omertosi riguardo alla definizione delle volontà politiche urbanistiche per la città vecchia. È un problema di tutta la cittadinanza e non di pochi addetti ai lavori stabilire quale debba essere la destinazione d’uso della nostra Città Vecchia. C’è curiosità su come andrà il dibattito previsto per domani a Palazzo Galeota con l’Urbanista Prof. Dino Borri, incaricato della redazione del documento preliminare del Piano regolatore della Taranto del 2020. Di sicuro non potrà risolversi con un dibattito su questioni di ordine e sicurezza pubblica ma dovrà considerare, qualora  la cittadinanza lo voglia, la gestione di un dibattito costruttivo e vivace. La Taranto Contemporanea è una città che deve prima di tutto imparare ad ascoltare e raccogliere i bisogni delle nuove generazioni, ovvero di tutti quei cittadini impegnati ogni giorno nella riappropriazione del patrimonio ereditato. A livello istituzionale, chiunque venga interrogato reclama una mancanza di risorse economiche, pensando che risolvere questo “urbano dilemma antropologico” sia solo una questione di accessibilità ai finanziamenti europei 2014-2020. E’ una questione di “Qualità” e di quale sia l’immagine di città del futuro noi tutti vogliamo dare a Taranto Vecchia. Quindi non solo far emergere il “cosa fare” ma strutturare le progettualità future sul “come farlo”. Dunque occorre scattare una fotografia reale della situazione, che sicuramente è complessa. A motivare questa scelta vi è la definizione dei nuovi assessori impegnati nell’amministrazione comunale ma, anche, l’applicazione del nuovo Piano Paesaggistico della Regione Puglia, che parla di valorizzazione sociale dei beni culturali e dell’ambiente. Occorre indirizzare cosi un’agenda politica fatta di nuove opportunità occupazionali per l’innovazione e la valorizzazione del patrimonio. Non si oscuri con le notizie di cronaca, perciò, l’operato dei tanti che investono il proprio tempo e il proprio sapere per un idea di città diversa, turistica e culturale. È un’opportunità e non un problema raccontare che all’ombra delle ciminiere di un’area di crisi industriale complessa c’è un popolo che vuole valorizzare sia le pietre che le persone, per il rilancio economico e produttivo della Comunità Locale della Taranto più importante e più Bella, ovvero la nostra Città Vecchia.

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