Per inaugurare le attività progettuali, abbiamo organizzato per giovedi 2 Giugno 2011 una prima atipica visita guidata nella Città Vecchia. Si è svolta, cioè, una passeggiata nei luoghi e nelle strade storicamente legati alla vita quotidiana della marineria Tarantina. Un percorso a metà tra un viaggio nella memoria di una Taranto che non c’è più e una chiacchierata informale sulla Taranto che vorremmo.

Alla passeggiata, accompagnata anche da personalità di spicco della cultura marinara come il Maestro d’Ascia Cataldo Portacci, hanno partecipato più di cinquanta persone.

 

Le atipicità della visita sono state due: la modalità, fuori dai canonici schemi “guida-spettatore” ma aperta a commenti, osservazioni e racconti dei partecipanti. Soprattutto, però, nei luoghi: anziché ammirare bellezze storiche o paesaggistiche, abbiamo passeggiato in una zona di Città Vecchia oggi in grave stato di abbandono: il pittaggio Turripenne, che un tempo ospitava gran parte della società marinara tarantina, svuotato ed abbattuto tra il 1934 e il 1938  dallo scellerato piccone fascista che portò all’esproprio per sei mila persone (tra cui gli ebrei della Giudecca), alla disgregazione sociale ed all’abbattimento di edifici storici al fine di costruire razionali casermoni popolari. Oggi la zona, poco popolata, giace in stato di grave abbandono nonostante sia prossima al Municipio e a monumenti come il Castello Aragonese e il Ponte Girevole, salvo ospitare il quotidiano mercato ittico, rimasto invariato da più di cinquant’anni e che, invece, richiederebbe un forte intervento sia per la tutela dei consumatori che per gli operatori.

Si è parlato, insomma, di una Taranto che vorremmo vedere ricostruita, a partire da quel mare che scellerate politiche ci hanno portato ad abbandonare.